E’ stato un brivido stamattina a..

..regalarmi un tuo ricordo.

Era tardi ed ero ancora a letto in dormiveglia.

Ad un certo punto un rumore di tacchi mi ha fatto sobbalzare.

Era l'abitudine delle domeniche mattina, di quando ti sentivo rientrare di colpo in casa e mi accorgevo di aver dormito fino a tardi e di non aver fatto le faccende che mi avevi detto di fare,

E' stato un ricordo inaspettato, improvviso, come una petite madeleine di proustiana memoria che comunque mi ricorda te ed i tuoi autori preferiti.

Prima che quei tacchi mi svegliassero ti avevo sognata tutta la notte. Eri felice, ridevi, scherzavi, dicevi che avevi capito tutto di me "ormai".

Ti sto sognando molto ultimamente. E' una cosa che mi dà molta forza, molta serenità.

So che quei tacchi erano dell'inquilina del piano di sopra. So che quel passo non era il tuo passo, non aveva lo stesso tuo calibrato ritmo svelto di sempre.

Ma dentro di me, preferisco pensare che sia stata tu a svegliarmi questa mattina.

Buongiorno. 

malinconia

Mi manchi.

Non dico altro. Non posso dire altro. Forse posso, ma non posso scriverlo qui, non sarebbe giusto farlo in quest’angolo di mondo che tu non hai mai condiviso con me e che tutto il mondo può leggere.

Dicono che si sopravvive anche a questo. Sono passati più di tre mesi, è vero, sono sopravvissuta.

Ma continui a mancarmi tanto.

Patetico per chi non rientra nei ringraziamenti

Ci sono momenti che perdi ogni speranza.
Attimi in cui pensi che forse ti stai avventurando in un percorso di cui non vedrai mai la fine.
Poi tutto viene da sé, tutto viene per caso.
Tutto può cambiare…con un bacio.

Tutto può cambiare quando inizi a sentire che c’è qualcosa di fortissimo dentro di te, qualcosa di speciale, qualcosa, finalmente, di VERO.

E capisci che il tuo percorso aveva ed ha un senso.

E sei grata per tutti i segni che questo viaggio ti ha lasciato sulla pelle, tutte le persone che hai incontrato nel tuo cammino, tutti i discorsi che hai fatto con chi ha avuto la pazienza di ascoltarti un po’.
Per tutti quegli amici preziosissimi che hanno voluto ascoltare non quello che fai, non quello che vuoi, non quello che pensi, ma semplicemente quello che sei.

Se oggi sono felice di essere quello che sono lo devo a queste persone.
A chi mi ha insegnato che amarsi vuol dire prima di tutto rispettare se stessi e i propri desideri, le proprie esigenze, i propri istinti. A chi mi ha insegnato che ogni essere umano è prezioso e che ogni cosa che gli appartiene è preziosa con lui.

E le ringrazio queste persone, perché non mi hanno giudicato mai, perché soprattutto mi hanno criticato soltanto quando ero io a giudicare me stessa, perché mi hanno fatto capire cosa significa sentirsi liberi.

E adesso che questa Libertà mi fa sentire viva, sono contenta di essere qui.
Del mio percorso, delle curve pericolose che girerò senza pensarci, dei rischi che ho corso e di quelli che correrò.
Di tutta, tutta, tutta l’immensa felicità che sto provando in questo momento.

Chi vuol capire capisca…

Tu che sei sparita per tutte le vacanze di Natale…e per quelle dopo anche…
Tu che l’ultima volta ci siamo sentite al tel stamattina e ho iniziato, finalmente, a capire cosa c’era che non andava ultimamente…
Tu che da settembre ad oggi mi sei stata vicino pochissimo nonostante sapessi che ne avevo un bisogno immenso..
Tu che mi hai da poco comunicato che non ci vedremo neanche a Pasqua quando riscenderò…
Tu che se ti vedessi ora ti picchierei 🙂 per il nervosismo che mi hai fatto venire…
Spiegami perchè, e dico PERCHE’ …nonostante tutto…mi manchi??
Disgraziata…mi manca sentirti suonare Eppure sentire come la suoni tu al piano…eppoi mi mancano i weekend a Padova a parlare fino alle 4 di mattina, fare colazione con Elisa in sottofondo e passare le giornate a suonare…
Insomma TU: elefante….cerca di farti sentire..

Non averti conosciuto…

Lettera mancata n° 4

Caro Enzo,

avrei voluto incontrarti e parlare di quanto sei grande, di quanto sei sempre stato un punto di riferimento per il giornalismo e per tutti quelli che lo studiano…non c’è stato il tempo per realizzarlo questo piccolo sogno, ma tutto quello che posso ancora imparare lo farò leggendoti.

Ciao.

Posto alcuni link per chi ancora
non ha approfonidto la notizia:

Corriere
Repubblica
La stampa
Il resto del carlino

Pensiero per te.

Ci sono cose, eventi, fatti, che fanno male come un pugno allo stomaco.
E’ un dolore lento, profondo, allucinante. Non puoi fermarlo. Succede. E’ ingiusto, ma succede.
Succede perché è il modo che la vita usa per lasciarti il segno.
E, credimi, quel segno resta.
Per parlarne con un amico non aspettare che ti farà meno male.
Perché non ti farà mai meno male, finché non lo condividerai.

Lettera mancata n°2

Cara x,
mi manchi.
Mi manchi la sera prima di andare a dormire, perché a volte dimentico di darti la buonanotte e mi vergogno perché ho paura di dimenticarti.
Mi manchi quando passo sotto casa tua e mi rendo conto che da quel balcone non mi saluti più quando sono in macchina.
Mi manca quel sapore dolciastro delle Rossana di cui mi riempivi le tasche la domenica pomeriggio.
Vorrei parlarti di me come non ho mai fatto prima, abbattere quel timore inutile che m’impediva di confidarti i miei pensieri e affidarti ogni mio dubbio e ogni mio pensiero…ma anche se non posso più farlo…so che ci sei. So che quando ti parlo mi ascolti ancora e anche se non mi basta perché non può bastarmi…vale tanto per me.

Con affetto,

tua nipote.

Lettera mancata n° 1:

Cara xxxxxx,
più non ti vedo e più sono felice.
Nonostante per un po’ ti abbia considerata il mio "punto di riferimento", è bello aver scoperto come sei davvero.
E’ bello poter dire di aver capito che per 4 anni non sei stata che una zavorra alla mia immaginazione, ai miei sogni, alle mie ambizioni e alla mia sensibilità.
Ora che lo so (ed è da un po’ che ne sono a conoscenza), posso augurarmi di non avere più a che fare con persone come te. Mai più.
E poiché so che non succederà, perché sfortunatamente di persone come te ce ne sono fin troppe in questo misero mondo,  non mi resta che ringraziarti per questi ultimi tre anni di sopportazione forzata.
Grazie per esserti esibita in tutta la tua mediocrità e meschinità.
Adesso posso dire di saper guardare oltre l’apparenza e riconoscere la povertà di idee, la mancanza di sensibilità, l’ignoranza (quella vera), l’invidia, e, naturalmente, la tua imbattibile capacità di scimmiottare un’ eleganza ed una educazione che non ti appartiene e che tanto ti rende ridicola agli occhi di chi sa guardarti bene.
Malgrado tutto credo che ti troverai fin troppo bene in questo mondo e che farai strada.
Sarai in grado di arrivare a compromessi più miseri di te, cercherai di distruggere chi ti sta intorno pur di emergere, e saprai imparare a memoria tutti i ragionamenti che non saprai fare (cioè tutti i ragionamenti possibili).
Molte persone scambieranno la tua insicurezza per forza e ambizione, senza accorgersi che in realtà non cerchi il confronto perché non sei in grado di affrontarlo.
Ma prima o poi incontrerai qualcuno che ti guarderà dall’alto in basso e ti disprezzerà, perché vedrà quello che sei veramente. 
Prima o poi sarai costretta a quel confronto che tanto eviti, giocherai la tua partita a scacchi e perderai.
E la cosa più triste è che quando ciò accadrà, se mai accadrà, non ne saprai trarre il minimo insegnamento.

Pertanto, non mi resta che dirti:
Va’ per la tua strada, io ho la mia da seguire, spero di non incontrarti più lungo il mio cammino.
 

Cordialmente,

Clarissa