Telese e antimafia

Tra gli argomenti discussi oggi pomeriggio  a proposito di criminalità, immigrazione e sicurezza pubblica, l’intervento di Angelo Picano mi ha particolarmente colpito.
In breve la riflessione del Parlamentare Udeur si riferiva al problema della permeabilità dei confini italiani alle organizzazioni criminali internazionali come mafia cinese, russa, turca eccetera.
La mia domanda è: come si relaziona la mafia cinese (Triade) con la concorrenza asiatica che l’Europa intera sta vivendo e la conseguente crisi del marchio Made in Italy?

E inoltre: se è vero che ogni organizzazione criminale di stampo mafioso ha una sua struttura a sé estremamente complicata e difficile da analizzare e combattere, i Paesi europei stanno attuando una politica di prevenzione che eviti lo scoppio di una delle tante emergenze ingestibili?
O ci ritroveremo anche in questo caso a fare una legge contro i piromani solo dopo aver visto le colline bruciare?
Current Mood: 
Doubtful 

La nostra Italia

Se c’è una cosa che non mi stupisce di questa nostra "splendida" Italia è tutto quello che ho appena letto in questo articolo  di Lisbeth Davidsen.
Un’Italia burocratica e chiusa; medievale e ferma, bigotta e coraggiosa.
Burocratica perché per riempire un modulo pur avendo tutti i dati alla mano ti ci vogliono almeno tre giorni.
Chiusa perché si continua a pensare ai problemi dei politici piuttosto che a quelli dei cittadini.
Medievale perché c’è la mafia nonostante ci siano stati Falcone e Borsellino.
Ferma perché non c’è innovazione nonostante ci siano stati Marconi e Galilei, Volta e Da Vinci.
Bigotta perché i gay sono considerati "esseri" "anormali" e "deviati mentali" che agiscono contro natura da chi si ritiene perfino tollerante e contro ogni discriminazione.
Coraggiosa per tutte le persone che continuano a combattere contro tutto questo.

Se c’è una cosa che non mi stupisce di questa "splendida" città in cui vivo è la sua capacità di far finta di niente nonostante i problemi che la devastano quotidianamente dall’interno. Perché è di gran lunga più facile ignorare un problema che cercare di risolverlo.

Non mi stupisce, mi fa incazzare e basta.

Se c’è una cosa che invece mi stupisce è sapere che ci sono persone come me che si incazzano ancora per queste cose. 
Si incazzano e partono. Si incazzano e restano. In entrambi i casi si incazzano.
In entrambi i casi cercano di cambiare un po’  questo triste teatrino.
E meno male che qualcuno di quelli che restano sopravvive.
E meno male che qualcuno di quelli che partono torna.
Altrimenti di questo triste teatrino resterebbe soltanto una scenografia malandata.

Non può

D: Anche se ci provi, non riuscirai mai a domarla.
R. Cosa?
D. Quel pugno che hai allo stomaco, quella sensazione che hai la mattina appena ti svegli, quando ti senti senza ossigeno e fingi di non capire il perché, ma lo sai che è perché ti manca.
R. Mi manca. Infatti.
D. E allora vivila questa mancanza. Soffri, scalpita, urlala, piangila, impacchettala e mettila tra le esperienze che ti hanno resa quello che sei oggi.
R. E cosa sono oggi?
D. Una persona che finalmente ha capito che non si impara mai abbastanza dai pugni allo stomaco..

Berlino

E’  eccezionale.
Non bastano gli occhi per vedere i suoi palazzi, i suoi specchi, il suo mix fatale di trasparenza e storia. Giri per Berlino e ti senti piccolo, ma non invisibile. E’ un mondo, quello berlinese, che va avanti anche senza di te, certamente, ma che in un certo senso valorizza sempre la tua presenza. Perché tutto è calmo e non c’è caos; perché ci sono mille cose da fare e da vedere, ma non hai l’ansia di non riuscirci; perché tutto è così grande che anche se è lontano lo vedi lo stesso. Perché Berlino è la metropoli perfetta.
Chi crede che non esista una metropoli che non sia alienante, trafficata e caotica, non ha mai visto Berlino e il suo caos calmo.