Bagnetto con le paperelle…in mare!

Avete presente le paperelle di gomma gialle, quelle che da piccoli vi mettevano nella vasca per fare il bagnetto prima della nanna?? Beh, a quanto pare circa 15 anni fa, stufe di restare segregate nelle vasche da bagno, hanno fatto il loro colpo di testa e si sono decise a fuggire verso la libertà! Dopo la storia della balena nelle acque del Tamigi, infatti, è l’ Inghilterra ad essere nuovamente protagonista di strani avvistamenti "marini"…lo sbarco delle paperelle è previsto proprio in questi mesi e in quelle zone, per cui, se le vostre vacanze prevedono un giro per le coste inglesi, tenete gli occhi ben aperti… trovarne una potrebbe farvi guadagnare 100 dollari!

Seoul e il potere nelle strade

Eh, già…il sociologo Joshua Meyrowitz scriveva : “oggi un bambino conosce il mondo senza aver mai avuto il permesso di attraversare la strada” grazie, ovviamente, alla tv e alla "mitica" comunicazione.
Ma questo discorso è davvero valido sempre?
Me lo chiedo perché oggi spulciando un po’ il sito dell’Economist, ho letto quest’articolo su  Seoul e le sue strade e confesso che sono rimasta parecchio stupita… soprattutto quando il giornalista scrive:
"
Socially, then, in Seoul, I am reduced to the role of a four-year-old. I have to be driven everywhere".
Possibile?

Possibile che esistano luoghi in cui non soltanto un bambino non conosce affatto il mondo prima di uscire di casa, ma non conosce neanche la sua città (in senso spaziale) visitandola, e non potrà dare un nome ai luoghi in cui avrà vissuto neanche quando sarà adulto? Si, possibile… semplicemente perché i luoghi a Seoul un nome non ce l’hanno…
E qui si potrebbe fare un discorso molto lungo sul linguaggio e sull’importanza di dare un nome alle cose per ammetterne l’esistenza, ma non so fino a che punto vale la pena parlarne.
Piuttosto mi chiedo: perché (domanda retorica) lasciare le strade senza nomi? Forse perché  è più facile controllare gli spostamenti delle persone, turisti curiosi  e  giornalisti compresi?
Ancora una volta il potere si esprime attraverso l’omissione volontaria di informazioni necessarie…
Ancora una volta un popolo socialmente dipendente dalle scelte delle proprie autorità…

Sono solo domande queste, solo supposizioni che non valgono molto, e, in fondo, è giusto così.
Chi, come me, non vive quella situazione  può solo cercare di capirla facendosi delle domande e non fermandosi alla prima impressione…sapendo che ci sono acque in cui devi immergerti per poterne conoscere la temperatura.
E che anche se dopo un tuffo del genere sarai un po’ più bagnato di prima, prima di asciugarti,
prima di dare giudizi azzardati e dimenticarne la provenienza, dovresti ricordarti (e raccontare)  sempre di chi sott’acqua continuerà a vivere.

Come avrete notato ho cambiato il template del mio blog…
la scelta è legata ad un’esigenza e a tre coincidenze che voglio condividere…
L’esigenza è chiaramente quella di dare a questo mio spazio un aspetto più simile a me rispetto a quello che aveva prima.
Le coincidenze sono tre:
Quando mi sono imbattuta in questo template ho riconosciuto immediatamente tre dettagli sconvolgenti:
Il primo è la somiglianza dell’immagine con il post che scrissi un po’ di tempo fa a proposito della scrivania
Il secondo è che l’ora in cui ho aperto la pagina per visualizzare il template era la stessa (14.11) riportata sull’immagine..
Il terzo è la data sul calendario…Venerdì 13 Aprile…esattamente il giorno della mia nascita…

paura eh?

Stanotte il libro che sto leggendo (uno dei tanti…”Le affinità elettive”) ha dato il meglio di sé in quanto a frasi bellissime…

“Aveva in dispregio quelli che per far avvertire la loro assenza scompigliano tutto nella loro cerchia, desiderando, da volgari egoisti, distruggere ciò che essi non possono proseguire”

“Una parola pronunciata è terribile quando tutto a un tratto esprime quello che il cuore per molto tempo non ha osato confessare.”