Rivalsa.
Voglia di riprendersi la sua vita.
Voglia di scrollarsi di dosso  tutte le parole e i punti esclamativi che le avevano scaraventato sulle spalle.
Voleva tornare ad essere come "tanto tempo fa".
Quel "tanto tempo fa" che più passavano gli anni e più le sembrava lontano.
Quel "tanto tempo fa" che adesso, mentre correva, riusciva a vedere di nuovo. Con occhi diversi.

Si chiedeva quale fosse la cosa giusta da fare.
Ma.
Erano troppi i ma che aveva in testa.
Così smise di farsi domande. E iniziò a scrivere. Con la musica che inondava la stanza di incomprensibili parole portoghesi e del suono dolcissimo di una chitarra lontana. 
Voleva essere come quello che scriveva: indefinito, veloce, senza senso.
Libero.
Non ci riusciva. Non riusciva a liberarsi di quell’immagine ben definita che gli altri avevano di lei.
Per una volta voleva essere diversa.
Per una volta voleva aprirsi al mondo senza preoccuparsi di dove quel mondo l’avrebbe portata.
Per una volta voleva urlare a tutto il mondo che era stanca.
Per una volta voleva vivere senza nessuna responsabilità.
Perfino senza amici.
Voleva essere felice di sentirsi sola

Per una volta.

Uscì in strada ed iniziò a correre.
Forte.
Sempre più forte.
I piedi che facevano male. Le strade deserte. Le luci in strada spente.
Il freddo aveva un sapore strano.
E più si bagnava le labbra per capire che sapore era,
più realizzava che era rivalsa.

 Questo è uno di quei momenti in cui scriverei per ore senza interrompere mai il flusso dei miei pensieri, ma poi mi rendo conto di quanto parlare di me in fondo non serve agli altri, ma soltanto a sfogarmi per cui…scriverò di me altrove…

Passo di qui giusto per dirvi, che se non ci sono aggiornamenti sul blog è perché non è un bel periodo anzi, a dire il vero…

è proprio un periodo di merda.

A presto (spero)

American Beauty

Devo ammettere che un film, se è un Grande Film, può risollevarti il morale di molto.
E ieri che ero arrivata ad un livello di totale sfiducia verso il prossimo, delusione, mortificazione, frustrazione e persino di demotivazione…mi è capitato tra le mani il DVD di un film che (perdonatemi) non avevo mai visto:
American Beauty.
Trovo, senza esagerare, che sia uno dei più grandi film mai girati. Così vero da non sembrare un film…una sceneggiatura, una fotografia da paura…che quando partono i titoli di coda l’unica cosa che sai dire è: PERFETTO.
E in un periodo come questo trovare qualcosa di perfetto che mi porti gioia…sta diventando sempre più raro.

Era una di quelle giornate in qui tra un minuto nevica.
E c’è elettricità nell’aria. Puoi quasi sentirla… mi segui?
E questa busta era lì; danzava, con me.
Come una bambina che mi supplicasse di giocare. Per quindici minuti.
È stato il giorno in cui ho capito che c’era tutta un’intera vita, dietro a ogni cosa. E un’incredibile forza benevola che voleva sapessi che non c’era motivo di avere paura. Mai.
Vederla sul video è povera cosa, lo so; ma mi aiuta a ricordare.
Ho bisogno di ricordare.
A volte c’è così tanta bellezza nel mondo,
che non riesco ad accettarla… Il mio cuore sta per franare.