Closer

Lo so…il DVD è mio..l’ho comprato io, mi ispirava il titolo e le attrici protagoniste [Julia Roberts e Natalie Portman].
Fatto sta che ieri sera guardando Closer mi è venuta una depressione non indifferente…
Già avevo malditesta e tanta voglia di dormire.
Già era tutto il pomeriggio che mi saltavano nella testa le solite domande che non hanno risposta e che ti portano solo a sbattere la testa nel muro…

Il film è bello, ma non puoi guardarlo se sei triste perché ti rattristi ancora di più. Se lo guardi quando sei felice è peggio perché ti vengono i dubbi su quando finirà tutta la tua felicità…insomma…trovate voi un momento per vederlo..magari fatemelo sapere dato che di solito quando compro un dvd lo riguardo spesso ed in questo caso non saprei proprio quando farlo…

"Ti amo. Amo di te tutto ciò che fa male."

Pensiero

"Perché non parli?"

"Chi? Io??Ma se ho parlato finora.."

"Intendevo dire: perché non parli realmente.."

"E finora che ho fatto?"

"Ti sei soltanto nascosta dietro parole che non ti appartenevano."

"E se anche fosse, qual è il problema?"

"Nessuno, ma non lamentarti se nessuno ti conosce per quello che sei."

Sulla particolarità degli horror

Allora…gli ultimi due film del periodo horror sono stati Halloween e Il Fantasma dell’Opera [il primo davvero da vedere, il secondo molto meglio il libro…]
Oltre a ringraziare chi di dovere per avermi fatto "conoscere" quel grandissimo genio di Carpenter, e a ringraziare poco lui per avermi fatto morire di paura con Halloween…devo dire che ci sto prendendo gusto a vederli.
Soprattutto ho capito cosa c’è di tanto divertente nel guardarli in compagnia: quello strano atteggiamento di chi rilassato su un bel lettone, magari con i pop-corn in mano, si mette ad infamare la povera malcapitata (perché ovviamente è sempre la donna che deve passare per idiota in questi film…) per non aver acceso la luce, per non essere scappata e cose del genere. C’è ad un certo punto un vero e proprio accanimento in cui ci si ritrova ad urlare cose idiotissime tipo "SCAAAAPPAAAAAA" pur sapendo che il personaggio non può sentirti e soprattutto non scapperà! Ma è come se in quel momento tu stessi semplicemente comunicando a chi ti è seduto accanto quello che avresti fatto tu, quello che ti saresti aspettato che l’altro facesse, così, in modo del tutto indiretto ed inconsapevole…
Ecco cosa mi piace. Che si crea una sorta di circuito di comunicazione indiretta tra chi guarda…o almeno in questo periodo io ci vedo questo negli horror…come dire…: condivisione.

Gomorra

E una volta ancora vedo un film senza aver prima letto il libro. E  ancora una volta resto un po’ interdetta nel commentarlo.
Non posso dire che non mi sia piaciuto. Ma non posso neanche dire che sia un gran film. Di sicuro fatto bene, di sicuro forte, di sicuro impegnato…ma a me non è piaciuto più di tanto.
Sarà che dopo l’enorme casino che ha fatto -giustamente- esplodere il libro di Saviano non mi aspettavo un misto tra Romanzo Criminale e La Piovra come versione cinematografica, ma piuttosto qualcosa più alla Fahrenheit 9/11,un documentario in grande stile insomma.
Sarà che determinate realtà quando ce le hai nella pelle perché le vedi, le senti, le ignori e le detesti da quando sei nato, non le puoi rivedere in un film senza trovarle banali.
Spero che almeno abbia dato un po’ di consapevolezza dello schifo che c’è da quelle parti a chi ignorava profondamente che certi problemi fossero ancora disgustosamente parte di questo nostro Bel Paese.
Leggerò il libro.

Carne Tremula

Tutto sommato un bel film, soprattutto diverso da quelli che avevo visto di Almodòvar (che purtroppo si limitano a 2: La Maleducacion e Tutto su mia madre…ma mi rifarò!).
Ma non mi ha entusiasmato, forse perché si tratta comunque di un film tratto da un libro e quindi con una trama ben precisa, una storia che inizia e finisce…o forse sono io che rompo!

Shining

All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.All work and no play makes Jack a dull boy.

Dopo circa 3 giorni che sentivo intorno a me 3 persone che ripetevano frasi come: "dai, guardiamolo", "dai, anche l’horror e i film di paura sono cultura", "e poi è un capolavoro…" ho accettato di vederlo…
Da premettere che sono una fifona di prima specie e che l’ultimo film "di paura" che ho visto è stato The Blair Witch Project [il che è tutto dire] circa 6 anni fa e dopo il quale non sono riuscita più a percorrere il corridoio di casa a luci spente per circa 15 giorni. [si, si ridete pure…]
Bene…ora detto questo potete capire perché ho potuto finalmente vedere questo [su questo non si discute]bellissimo capolavoro soltanto con la promessa poi di dormire con altre 3 persone…risultato: notte insonne, ma non per il film…provate a dormire in 4 in un matrimoniale…
Il bilancio comunque è positivo…mi hanno iniziato ai film horror & co. nel giro di 2 giorni ho visto jeepers creepers [per niente pauroso e una grande americanata] Panic Room [anche qui, poca paura, piuttosto molta empatia per la piccola "Jodie Foster junior" che vederla star male non è stato un bello spettacolo] e Shining [bello da paura  nel vero senso del termine :)]

Narciso e Boccadoro

Ma noi siamo transitori, noi siamo esseri che divengono, noi siamo possibilità, per noi non c’è perfezione, non c’è l’essere completo. Quando però procediamo dalla potenza all’azione, dalla possibilità all’attuazione, partecipiamo al vero essere, siamo di un grado più simili al perfetto e al divino. Questo significa: attuarsi. Tu devi conoscere questo processo dalla tua propria esperienza. Tu sei artista ed hai creato più di una statua. Quando una di queste figure ti è veramente riuscita, quando tu hai liberato l’immagine di un uomo dalle contingenze e l’hai ridotta ad una forma pura, allora tu hai, come artista, attuato quell’immagine umana.

 

Finito di leggere questo libro meraviglioso, non ti resta che una cosa: una voglia immensa di vivere ogni secondo del mondo che hai intorno, delle persone che hai intorno, perfino dei problemi che hai intorno.
E tutto ti sembra prezioso ed unico, tutto irripetibile ad un livello tale che non viverlo, non sentirlo, sarebbe solo un gran peccato.
E’ un atteggiamento questo che ha molto a che fare con il carpe diem, e che in questo periodo della mia vita mi rispecchia molto. Perché quando vivi delle persone e delle esperienze che ti cambiano dentro, che ti aiutano a crescere e a capirti un po’ di più, non vuoi perderle. Non vuoi perderti niente di loro. Ma il tempo va avanti, i periodi finiscono, alcuni restano ed altri vanno via, è sempre la stessa storia che si ripete: parti, resti un po’ e poi rivai via un po’ più ricco di prima.
E anche stavolta è così…con la differenza che ora a qualche mese dalla ri-partenza da qui, non voglio pensarci in termini concreti. Mi fermo soltanto a pensare a come rendere pieni questi bellissimi momenti che restano, a come far sì che tutto questo abbia un senso, ancora più senso di quanto non ne abbia già adesso.
E dentro di me continuo ogni mattina, quando mi sveglio tardi e quando mi sveglia il pargolo urlante del vicino, quando non dormo affatto e quando mi sveglio con tre persone accanto dopo un film di paura, a ringraziare queste persone per esserci state e per esserci ancora.

Continuo a ringraziarle per il pezzo di strada fatto insieme verso noi stessi.

Continuo a ringraziarle, soprattutto, perché posso dire oggi che sono orgogliosa e felice [no, confusa no!] del rapporto che ho con ognuno di loro…che sono la mia seconda, bellissima famiglia.

Da un libro letto tempo fa…

Il movimento delle dita, il linguaggio dei sordomuti,
scrivere sul corpo il desiderio del corpo. (…)
Scritto sul corpo c’è un codice segreto,
visibile solo in certe condizioni di luce;
quello che si è accumulato nel corso della vita si ritrova lì.
In certe parti il palinsesto è inciso con una forza tale che le lettere
si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in braille".
Jeanette Winterson – Scritto sul corpo –