Ripensavo al Conservatorio oggi.
A quando per paura dei giudizi degli altri non sono riuscita a vivermi appieno una cosa che amavo profondamente.
E alla fine è proprio questo il punto.
Il “punto” è che quando in gioco c’è una cosa che ami non ti puoi fermare a pensare.
E i più cinici diranno che questa è una gran cazzata e che in tutte le cose devi metterci cervello.
I più cinici penseranno che amore non vuol dire irrazionalità. E che anche quando ami devi fermarti a pensare a cosa è bene per te e cosa è male, cosa è giusto e cosa è sbagliato, almeno per te stesso.
Ed io ai più cinici dico di cambiare sito a questo punto. Perché se c’è un rimpianto che ancora oggi mi perseguita è proprio il non essere riuscita a manifestare quanto amavo qualcosa, per paura dei giudizi cinici di chi mi stava intorno. Ed oggi mi ritrovo con una chitarra in mano a pensare che forse doveva andare così, o forse no, ma la verità è che come sarebbe andata non lo saprò mai, per colpa di una razionalità non mia, ma dalla quale alla fine mi sono comunque lasciata sopraffare.
Ed ora capisco il senso dell’espressione “lanciare il cuore oltre l’ostacolo”. Lo capisco perché lo sto facendo, perché lo vivo e perché lo sento. Perché altro che ostacolo, il cuore non so proprio più dove l’ho lanciato e non so neanche dove e quando lo ripescherò e se quando ciò accadrà lo ritroverò malconcio o gonfio d’amore.
So soltanto che se c’è una cosa che ami la ami tu.
La vivi tu.
La senti dentro di te.
E gli altri difficilmente lo capiranno. Se lo capiranno tenteranno di disilluderti. Tenteranno di trovarti i pro o i contro delle cose. Perché fa parte di un amico farti vedere gli aspetti razionali delle situazioni. Ma tu, non puoi fermarti a crederci. Ci puoi provare, ma con scarsi risultati. Oppure puoi lanciare il cuore oltre l’ostacolo….
e vedere fin dove arriva…
passo
dopo
passo.