Ci sono tanti tipi di città.
Quelle frenetiche che ti portano a svegliarti ogni mattina con l’ansia di aver dormito troppo.
Quelle in cui stai bene e non sai neanche tu perché.
E quelle tranquille al punto che ti svegli alle 12 chiedendoti perché mai ti sei svegliato, nonostante tu abbia da finire tutto quello che hai iniziato il giorno prima (e quello prima e quello prima ancora…).
La città in cui mi trovo io in questo momento fa parte di questa terza categoria.
All’inizio la calma mi faceva impazzire.
Non sopportavo l’idea di non sentire traffico a tutte le ore, di non riuscire a svegliarmi con l’adrenalina in corpo, di non riuscire a studiare con la giusta carica, di non riuscire a tirare fuori quell’energia che fino a 6 mesi prima credevo mi caratterizzasse.
Lo credevo.
Invece mi caratterizzava in quell’altra Città, in quell’altro periodo della mia esistenza, a contatto con altri studi, altre idee, altre preoccupazioni, altre amicizie.
Oggi non mi interessa più dove si trova quell’altra me. So dove si trova: in quell’altra città.
Oggi mi interessa questa nuova me. Che ha finalmente capito che il problema non è "la città".
Il problema non sono gli amici.
Il problema non è il periodo.
Il problema non è il tempo.
Il problema non è fuori da te.
Il problema, se c’è, sei tu.
E’ per questo che risolverlo è una grande bellissima difficile sfida.
sempre così, quando qualcosa non torna la soluzione alla fine e’ solo inside us. but la tua sfida sì, sembra quasi gia’ vinta.
ps: grazie per la visita